Un paio di settimane fa io e Giulia siamo state colpite da una coda di influenza con febbre alta, e ci siamo rifugiate a casa dei miei per avere un po’ di aiuto.
Passati i primi deliranti giorni mi è venuta voglia di apparecchiare in maniera un po’ insolita, utilizzando stoviglie che di solito rimangono nella cristalliera per ragioni diverse – ed è un vero peccato.
Le foto sono state fatte con il telefono e quindi sono ancora peggio del solito.
Ho scelto dei piatti dipinti da me una vita fa. Ho iniziato a decorare la ceramica ad un corso proposto dalla mia scuola al pomeriggio, alle elementari. Poi ho proseguito con lezioni private fino all’inizio del liceo, quando ho smesso perché nel frattempo il mio interesse per queste cose era (temporaneamente, posso dire oggi) scemato.
Mi dava lezioni una signora oggi ultranovantenne alla quale sono rimasta molto affezionata. Si tratta di una contessa, moglie di un generale dell’Aeronautica mancato ormai parecchi anni fa, che aveva volato su trabiccoli poco più resistenti degli aeroplanini di carta, ragione per cui ho sempre nutrito per lui un enorme rispetto e un certo timore reverenziale.
Una volta mi aveva chiesto come andavano le mie lezioni di decorazione, io gli avevo risposto che purtroppo facevo ancora molti errori, e lui con un sorriso aveva aggiunto soltanto: «Bisogna perseverare».
Questa frase negli anni me la sono ripetuta molte volte, quando la sfida del momento mi sembrava troppo grande per me, e magari i risultati non arrivavano al primo tentativo nè al secondo.
Ma tornando ai piatti delle foto, erano stati pensati per essere appesi, sono sei piatti e uno più grande, decorati con il disegno de La Vecchia Lodi. In realtà non sono mai stati appesi e sono rimasti a casa dei miei genitori, insieme a tutte le cose che avevo dipinto.
Li ho messi a tavola per un menù con piatto unico (quinoa e verdure), pensato per questo servizio che ha fisicamente un solo piatto, e devo dire che non vedo l’ora di rifarlo perché sono bellissimi.
Prima dei piatti avevo scelto una delle bellissime tovaglie ricamate di mia mamma, tovaglia che poi ho preso in prestito come ho fatto per la tovaglia da tè, e adesso è a casa mia in attesa di una cena speciale.
Infine, i bicchieri, bellissimi, sono parte di un servizio di famiglia, che purtroppo è stato diviso e mia madre ha quattro pezzi per ogni tipo di bicchiere, una caraffa e una bottiglia. A tavola ho messo solo bicchieri per l’acqua e il vino, quelli che avremmo effettivamente usato, ma il servizio ne prevedeva molte tipologie, tra cui bellissime coppe da champagne, super chic, che hanno come unico difetto quello di essere solo quattro.
Insomma il servizio è stato smembrato con criteri che oggi non avrebbe senso seguire: tutti hanno avuto un numero limitato di tutti i pezzi disponibili, perché qualche decennio fa non si sarebbe immaginato di poter apparecchiare spaiato, mentre oggi riesce difficile utilizzare questi bicchieri così preziosi solo per quattro persone, e sarebbe più facile utilizzare questi pezzi se ci fossero soltanto 12 bicchieri da acqua e da vino, o 12 bicchieri da amaro o 12 coppe da champagne, accostandole ad altri calici per le altre tipologie di bicchieri.
Ecco la mia tavola speciale per un giorno normale. Sono felice di essere riuscita a utilizzare queste stoviglie preziose, che per numero (di bicchieri) e tipologia (di piatti) imponevano un pranzo intimo e veloce.
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Ma che meraviglia, sei davvero bravissima! Spero proprio che riprenderai a dipingere, sarebbe un delitto sprecare questo talento: pensa che servizi di piatti meravigliosi potresti regalarti *-* !
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Grazie Donna Bianca, purtroppo i buoni risultati richiedono molta molta pratica e non credo che sarebbe facile riprendere adesso… ma non si sa mai!
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Ciao bravissima davvero, questi piatti sono fantastici e danno un tocco di classe alla tua tavola! Molto belli anche i bicchieri, il servizio “buono” dei miei purtroppo e’ stato decimato nel ’96 dal terremoto…e quei pochi bicchieri salvati risultano spaiati e bisogna utilizzarli magari per pranzi meno formali…anche mia mamma ricorre al loro utilizzo magari quando siamo pochini al pranzo della domenica ;)!!! Buona giornata Luisa
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Ciao Luisa, chissà come dev’essere stato terribile il terremoto con tutte le sue devastanti conseguenze.
Fate benissimo a utilizzare i pezzi rimasti, a questo punto sono ancora più preziosi!
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